Ecobonus 50% per gli infissi esterni – AGGIORNAMENTO

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Ecobonus 50% per gli infissi esterni – AGGIORNAMENTO

ecobonus 50 infissi

Come funziona la cessione del credito?

La cessione del credito è un opportunità che lo stato ha dato ai cittadini per un risparmio istantaneo. Fino all’entrata in vigore di questa legge il risparmio energetico era applicato come detrazione del 50% della spesa sostenuta in 10 anni sulla dichiarazione dei redditi.

Quali interventi rientrano nell’ecobonus?

  • sostituzione infissi esterni (finestre, portefinestre, ecc.)
  • persiane o scuroni
  • avvolgibili
  • frangisole
  • porte blindate
  • tende da sole
Tutti questi interventi dovranno necessariamente andare a sostituire e migliorare materiale esistente, non sono ammesse nuove costruzioni, ampliamenti o nuovi fori.

Quali sono i massimali?

Il limite complessivo di spesa è € 120,000.

A partire da ottobre 2020 il governo ha inserito ulteriori restrizioni: per calcolare i massimali di spesa infatti, dovremo calcolare il totale dei metri quadri degli infissi e moltiplicarli per il prezzo al mq stabilito dalla nuova normativa.

Sono previsti € 650 al mq in caso di sostituzione di infissi, € 750 al mq in caso di sostituzione di infissi con chiusura oscurante (persiane, avvolgibili, scuroni) e € 230 al mq in caso di schermature solari. Questi sono i limiti per la nostra zona climatica (zona D).

Come si fa a cedere il credito?

Molto facilmente, da Centro Casa il cliente dovrà fornire solo:

• codice fiscale
• carta d’identità (non scaduti)
• visura catastale dell’immobile.

Gli altri documenti sono forniti da CENTRO CASA e sarà sufficiente sottoscriverli.

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Quanto è importante scegliere il giusto tipo di vetro?

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tipi di vetro finestra

Il vetro occupa circa l’ 80% della superficie del serramento e negli ultimi anni è sempre più importante per garantire l’isolamento termico ed abbattimento acustico. Quindi, come è facile intuire, scegliere il vetro giusto è importante tanto quanto scegliere il serramento ad alte prestazioni.

Qui sotto vi elenchiamo una serie di diverse tipologie di vetro e la relativa spiegazione:

1) Vetri antinfortunistici

Facciamo una premessa: nell’edilizia privata è obbligatorio installare vetri antinfortunistici sia all’interno che all’esterno nei serramenti posizionati al di sotto di 1 metro dal pavimento, ad esempio le porte finestre che hanno il vetro fino anche al di sotto di 1 metro dovranno essere realizzate con il vetro antinfortunistico sia all’interno che all’esterno, mentre per gli infissi installati ad 1 metro da terra il vetro antinfortunistici sarà solo all’interno.

La normativa che fa da riferimento e disciplina l’utilizzo dei vetri in edilizia è la UNI 7697:2014.

Quali sono i vetri antinfortunistici?

Sono quei vetri che anche rompendosi non possono nuocere agli uomini o agli animali. Il vetro stratificato o il vetro temperato sono il minimo da adottare per poter realizzare un infisso con le caratteristiche conformi.

Vediamo la differenza tra i due:

 

  • Il vetro stratificato antinfortunistico è una lastra composta da due vetri accoppiati con un solido film di polivinile trasparente, detto PVB, che trattiene i pezzi di vetro in caso di rottura impedendo che cadano su persone e/o animali nelle vicinanze. Nei preventivi troverete le diciture 6/7 – 12 – 6/7 oppure 33.1-12-33.1 che indicano comunque la stessa tipologia di vetro.
  • Il vetro temperato è un particolare tipo di vetro che subisce un trattamento che gli conferisce una maggiore resistenza alle sollecitazioni meccaniche e agli shock termici per questo sono considerati antinfortunistici poiché, in caso di rottura, si sbriciolano in minuscoli frammenti non taglienti. Nei preventivi troverete le diciture 4-16-4 ESG, dove ESG indica il trattamento che rende il vetro temperato.

Vetro stratificato

Vetro temperato

2) Vetri antisfondamento

Per quanto riguarda la sicurezza è necessario utilizzare vetri stratificati ma con uno spessore maggiore rispetto a quello antinfortunistici quindi la dicitura che troverete nei preventivi sarà 8/9 o 44.1 oppure superiore come 10/11 o 55. 1.

3) Vetri fonoassorbenti

Per avere un potere fonoassorbente un vetro deve racchiudere un insieme di accorgimenti che fanno si che il vetro abbia delle prestazioni diverse da quelli che abbiamo visto finora, e sono:

 

  • I vetri saranno stratificati con un film in polivinile che accoppia i due vetri e che avrà caratteristiche specifiche in grado di abbattere i rumori
  • La camera tra il vetro interno e il vetro esterno dovrà essere riempita con gas specifici, anche in questo caso in grado di garantire l’abbattimento acustico.
È importante sapere che più innalziamo il potere fonoassorbente del vetro più andiamo a peggiorarne il potere termico, per questo è sempre meglio valutare con attenzione la scelta sul vetro giusto in base alle reali necessità.
4) Vetri riflettenti

Esiste inoltre tutta una serie di vetri decorati come ad esempio lo stampato, il satinato, lo stopsol, che hanno la funzione di filtrare la luce o garantire la vostra privacy. E’ molto importante sapere che i vetri stopsol sono vetri con la funzione di filtrare i raggi UV e, diversamente dai vetri standard, tenderanno a togliere luce all’interno della casa, quindi questi vetri sono consigliati laddove non sarà possibile inserire sistemi oscuranti.

Un altro aspetto del vetro che riveste una certa importanza è la bellezza.

Tutti noi siamo abituati a pensare che tutti i vetri siano trasparenti, ma in realtà non è così. Soprattutto in questi anni dove, con l’aumento sempre più importante degli spessori dei vetri, si può notare come i vetri classici abbiano la tendenza ad avere un colore sul verde; per questo motivo da alcuni anni sono stati inventati dei vetri chiamati EXTRALIGHT che non sono altro che l’evoluzione dei vecchi vetri che però garantiscano una trasparenza pressoché totale.

ATTENZIONE: non tutti sono in grado di fornirvi i vetri extralight e soprattutto questi vetri hanno basso potere di abbattimento dei raggi UV, quindi nel caso in cui la scelta ricada su questi vetri è consigliabile essere provvisti di sistemi oscuranti all’esterno come persiane, scuri, frangisole, tende o altro.

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finestra in pvc effetto legno

Gli infissi in pvc NON sono tutti uguali, ma come fare per riconoscere quali sono gli infissi di qualità dagli infissi da evitare?

Facciamo un po’ di chiarezza…
Con questo articolo vi daremo le informazioni necessarie per fare la scelta giusta quando dovrete o vorrete sostituire gli infissi a casa vostra.

Purtroppo dovrete fare delle richieste specifiche al vostro fornitore perché il 95% dei rivenditori o produttori non vi fornirà le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole basata su qualità/prezzo.

Perché non c’è niente di male a voler risparmiare il più possibile ma a patto di essere consapevoli di acquistare un prodotto qualitativamente sotto lo standard.

Queste sono le domande che devi fare al tuo rivenditore:

1) In che classe classe di estrusione sono i vostri profili?
Classe A o Classe B?

La distinzione tra l’una e l’altra classe si fa in base allo spessore delle pareti che costituiscono le cosiddette “camere”, ovvero lo spessore delle pareti in materiale plastico che si vedono quando si guarda un serramento in sezione.

La sezione del profilo non c’entra nulla con la Classe, esistono profili con spessore da 90 sia in classe A che in classe B, così come esistono entrambe le classi anche per i profili da 70 mm.

Qual è la differenza? Guardate quando un classico profilo in PVC viene sottoposto ad una compressione che poi verrà esercitata dal vetro performante che le normative vigenti richiedono.

Nella fotografia qui sopra potete vedere il confronto tra Classe A (a sinistra) e Classe B (a destra).

Il profilo in Classe A presenta lamelle orizzontali e verticali dritte, nel senso che non risultano deformate sotto il peso della pressa, mentre il profilo in Classe B “soffre” parecchio la spinta, ed è visibilmente deformato in vari punti: molte lamelle, siano esse interne oppure esterne al profilo, si sono piegate.

PERCHE’ FONDAMENTALE TUTTO QUESTO?

Le guarnizioni degli infissi in classe B non possono garantire alcun tipo di tenuta né all’aria né tanto meno all’acqua.

Caldo, freddo e rumori passeranno attraverso gli infissi, senza trovare nessun ostacolo, rischiando così di doverli sostituire spendendo altri soldi.

2) In che classe classe sono certificati i vostri profili per il clima?
Classe S o Classe M?

Qual è la differenza? La quantità di additivi che proteggono il mio serramento dai raggi UV.

In centro e nord Europa la normativa comunitaria prevede che è possibile utilizzare profili in Classe M (clima Moderato).
Mentre in Italia è obbligatorio utilizzare solo ed esclusivamente profili in Classe S (clima Severo).

L’utilizzo del profilo sbagliato in Italia compromette la durata del serramento nel tempo, in quanto il forte irraggiamento solare comporterebbe il rapido decadimento del materiale plastico; in pochi anni si rischia di vedere la superficie degli infissi presentare delle crepe, o ingiallire, e saresti costretto a sostituirli.

3) In che classe classe si trova il Certificato Voc?

Ultimo ma forse il più importante, il certificato Voc serve per garantirvi che il PVC usato non rilasci nell’aria sostanze nocive all’uomo.

A nostro avviso non si può vendere un infisso in PVC che sia certificato in classe A o A+.
Le finestre in PVC di Oknoplast sono in Classe A+.

RIEPILOGO

Questi tre accorgimenti vi faranno acquistare un prodotto di ottima qualità che garantirà la giusta durata nel tempo, con i giusti criteri di abitabilità e costruiti con materiali di prima scelta.

Non dimenticate che stato stimato che gli infissi si cambiano 1 o 2 volte nella vita… fate la scelta giusta!

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superbonus 110 centro casa

Da quando il Presidente del Consiglio Conte ha lanciato la bomba del decreto Ecobonus (poter portare in detrazione il lavori di ristrutturazione al 110%) l’interesse è schizzato alle stelle e per questo abbiamo deciso di scrivere questo articolo per mettere in luce tutti i pregi e i difetti che secondo noi si nascondo nel decreto (è importante capire che è un decreto e che quindi sarà discusso in parlamento e potrà essere soggetto a modifiche) e che nessuno vi ha ancora spiegato.

Quali sono gli interventi obbligatori per usufruire di Ecobonus 110%?

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Isolamento di almeno il 25% delle superfici opache dell’edificio (ad esempio pareti esterne e tetto).

E’ importante sapere che quando si parla del 25% si intende tutto l’involucro dell’edificio compresi i pavimenti. Con questo intervento è possibile inserire anche la sostituzione degli infissi esterni (che senza l’intervento di isolamento delle superfici opache restano con l’Ecobonus al 50%). Il tetto massimo di spesa per questo intervento è di 60.000 € per unità immobiliare in caso di condominio e 100.000€ in caso di unita immobiliare singola.

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Sostituzione della caldaia con una di ultima generazione (a condensazione o pompa di calore).

In questo caso il tetto massimo di spesa per l’intervento è di 30,000 € cumulabili con l’intervento di isolamento sopra descritto

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A questi interventi si può aggiungere l’istallazione dei pannelli fotovoltaici.

Pur avendo un tetto di spesa di 48.000€, i pannelli fotovoltaici non sono cumulabili con gli interventi di isolamento e sostituzione della caldaia.

È necessario che questi interventi garantiscano il salto di almeno 2 CLASSI energetiche nella valutazione denominata APE.

Chi fa l’APE? Dovrai rivolgerti a un termo tecnico o un ingegnere.

Quali sono gli interventi obbligatori per usufruire di Ecobonus 110%?

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Il decreto parla espressamente di edifici e non di unità immobiliari.

Questo significa che tutte le unità immobiliari che sono configurate come bifamiliari, quadrifamiliare, villette a schiera ecc, per accedere a questa possibilità dovranno costituire un condominio con codice fiscale.

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I tecnici a cui ti rivolgerai oltre ad essere abilitati dovranno avere una polizza assicurativa con massimale di almeno 500,000 €.

Inoltre tutti gli oneri possono essere inseriti nell’Ecobonus.

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Tanti clienti ci hanno richiesto informazione su questo decreto perché giustamente hanno pensato che sarebbe stato possibile includere qualsiasi prodotto purché i costi fossero rimasti nei tetti di spesa. In realtà, dalle indiscrezioni che ci vengono fornite, emerge che il governo prevedrà dei costi massimi su ogni prodotto riguardante gli interventi da realizzare, e questo farà inevitabilmente lievitare i prezzi.

Fatte tutte queste valutazioni sarà possibile iniziare a strutturare l’intervento. Ecco i passaggi da seguire:

  • APE (termotecnico)
  • VALUTAZIONE DA PARTE DI UN TECNICO (geometra, architetto, ingegnere) DEGLI INTERVENTI NECESSARI PER IL SALTO DI 2 CLASSI ENERGETICHE
  • RICERCA DELLE AZIENDE ABILITATE AGLI INTERVENTI RICHIESTI
  • ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI
  • ATTESTAZIONE DA PARTE DEL TECNICO INCARICATO DEL MIGLIORAMENTO DELLE CLASSI ENERGETICHE

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