Quali detrazioni finiranno il 31 dicembre 2024?

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Quali detrazioni finiranno il 31 dicembre 2024?

Bonus statali che terminano nel 2024

Superbonus, Ecobonus, Bonus Casa, Sisma bonus, Bonus Barriere architettoniche, Bonus Mobili, Bonus Verde, ma anche Eco sisma bonus, e Superbonus rafforzato.

Quali detrazioni finiranno al 31 dicembre 2024?

Sono numerosi i Bonus Edilizi in scadenza, vediamo nel dettaglio le scadenze:

Superbonus

Il Superbonus per i lavori di efficientamento energetico avrà un’aliquota al 70% fino al 31 dicembre 2024.

La cessione del credito è consentita solo per le operazioni di condominio approvate, comunicate con CILAS entro il 17 febbraio 2023.

Inoltre, occorre che le spese per i lavori avviati siano state sostenute entro il 29 marzo 2024 e che queste siano documentabili con fatture.

Sisma bonus

Per le spese sostenute dal 2017 al 31 dicembre 2024 è attivo il sisma bonus ordinario.

Questo bonus permette di effettuare interventi di messa in sicurezza antisismica in edifici situati in zone sismiche 1, 2 e 3. Prevede un ammontare massimo di spesa di 96.000 € per unità immobiliare. La detrazione varia tra il 50% all’85% a seconda degli interventi effettuati ed in base al soggetto (unità immobiliari, condominio o lavori su parti comuni in condominio).

Bonus Casa o Bonus Ristrutturazione

A fine 2024 scade anche il Bonus Casa.
Il bonus Casa, con la sua attuale detrazione pari al 50%, termina nel 2024 e verrà aggiornato come segue:
  • fino al 31 dicembre 2024 detrazione pari al 50% con limite di spesa pari a €96.000;
  • dal 1°gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2027 detrazioni pari al 36% con massimale di spesa di €48.000;
  • dal 1°gennaio 2028 fino al 31 dicembre 2033 detrazione al 30% con massimale di spesa pari a €48.000.

Ecobonus

Destinato agli interventi di efficientamento energetico, l’ecobonus prevede una detrazione sulle spese dal 50% fino all’85% in base agli interventi effettuati fino al 31 dicembre 2024:
  • con aliquota al 50% con un massimale di €120.000 da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota al 65% con massimale pari a € 100.000 da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota 70%-75% per le parti comuni dei condomini con massimale di spesa pari a €40.000 moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio;
  • con aliquota 80%-85% per le parti comuni dei condomini e lavori eseguiti in zona sismica congiuntamente ad interventi di adeguamento sismico con massimale di spesa pari a €136.000 moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio, in questa versione è conosciuto anche come Eco Sisma bonus.

Bonus Mobili

Fino al 31 dicembre 2024 è possibile detrarre al 36% le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza con massimale di €5.000.

Il requisito indispensabile per poter utilizzare il Bonus Mobili è quello di aver effettuato nell’anno precedente al sostenimento delle spese, un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle singole unità immobiliari.

Per il momento non è prevista nessuna proroga al Bonus mobili.

Bonus eliminazione Barriere Architettoniche

Il Bonus Barriere architettoniche prevede una detrazione pari al 75% fino al 31 dicembre 2025
La detrazione può avvenire esclusivamente per le spese sostenute per interventi eseguiti su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Il Decreto Superbonus ha modificato sia le tempistiche per il recupero della detrazione (in 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dopo il 29 maggio 2024), sia la possibilità di utilizzare le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura. Le casistiche sono contenute nel nostro approfondimento sul Bonus Barriere Architettoniche.

Bonus Verde

Forse meno conosciuto, ma fino al 31 dicembre 2024 resta attivo anche il Bonus Verde.
Questo bonus prevede una detrazione Irpef del 36% per spese sostenute per la manutenzione ed il miglioramento degli spazi verdi degli edifici. Il massimale è pari a €5.000 per unità immobiliare, ovvero la detrazione massima sarà di € 1.800 (36% di 5.000).

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Cos’è l’ecobonus?

L’ecobonus è l’agevolazione fiscale pensata per la riqualificazione energetica dell’immobile.
Questa misura è rivolta ai cittadini che svolgono lavori di efficientamento energetico sull’immobile di proprietà o su cui hanno un diritto reale, e prevede una una detrazione fiscale pari al 50% oppure al 65% (scontabile in 10 anni sulla dichiarazione dei redditi) in base alla tipologia di lavori svolti. In alcuni casi specifici l’agevolazione può anche raggiungere una percentuale maggiore.
L’obiettivo del Governo con l’introduzione di questi bonus è quello di:
  • Incentivare il settore dell’edilizia in Italia e tutto il suo indotto;
  • Superare l’utilizzo di combustibili fossili a vantaggio di fonti energetiche rinnovabili
Ad esempio:

Immagina di effettuare un intervento sulla tua abitazione di riqualificazione energetica e di spendere 10.000 euro iva compresa per la sostituzione di infissi: l’agevolazione ottenibile è quella del 50% della spesa sostenuta (5000,00 euro, ovvero il 50% di 10.000,00 €), che possono essere detratti come 500,00 € all’anno per 10 anni.

Quali sono gli edifici agevolabili?

Per ottenere l’agevolazione, gli edifici devono essere esistenti e iscritti al catasto (in qualsiasi categoria catastale).
L’intervento deve riguardare ambienti riscaldati, tranne per i pannelli solari termici, i generatori a biomassa e le schermature solari.

Per ottenere la detrazione legata all’Ecobonus è necessario che la fattura sia intestata al soggetto che ha un diritto reale sull’immobile.

Come avviene il pagamento?

Il pagamento dovrà essere eseguito tramite bonifico bancario o postale per RISPARMIO ENERGETICO il così detto bonifico parlante. Potrà essere eseguito da chiunque, NON è necessario che sia effettuato dall’intestatario della fattura.

All’interno del bonifico dovranno essere indicati:

  • CODICE FISCALE DEL BENEFICIARIO DELLA DETRAZIONE
  • PARTITA IVA DELLA DITTA CHE ESEGUIRA’ I LAVORI
  • NELLA CAUSALE NUMERO DELLA FATTURA, DATA DELLA FATTURA

E’ obbligatoria L’APE?

L’APE (attestato di prestazione energetica)  è obbligatoria per i seguenti interventi:

  • Sostituzione di finestre comprensive di infissi su unità immobiliari indipendenti;
  • Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaia a condensazione e messa a punto del sistema di distribuzione;
  • Acquisto e installazione di schermature solari;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati a biomassa.

Quali sono i documenti obbligatori?

Per beneficiare dell’Ecobonus occorre presentare la Comunicazione ENEA, fondamentale per tutte le opere di riqualificazione energetica. La Comunicazione dovrà essere trasmessa entro 90 giorni dal termine degli interventi e servirà appunto a far sapere che i lavori sono effettivamente conclusi. Al documento si dovranno allegare le certificazioni.

Utilizzare un finanziamento per pagare i nuovi infissi: Perché è così utile?

Pagare la metà degli infissi con finanziamento permette di detrarre ogni anno il 100% del costo reale. 

Vediamo un esempio:

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Secondo recenti studi si evidenzia che il rumore ambientale, e in particolare quello da traffico stradale, rimane un grave problema per la salute e il benessere di milioni di persone in Europa.

Il 20% della popolazione europea è esposta a lungo termine a livelli di rumore nocivi per la salute. Vale a dire più di 100 milioni di persone.

Quali sono gli effetti specifici sulla salute?

i9ncentivi 2023 bonus casa
Qual è la portata del problema dell’inquinamento acustico rispetto a quello atmosferico, per esempio?
  L’esposizione a lungo termine al rumore può provocare una serie di effetti nocivi per la salute, tra cui irritabilità, disturbi del sonno, effetti deleteri a carico del sistema cardiovascolare e metabolico nonché compromissione delle facoltà cognitive nei bambini. Guardando ai dati attuali, l’AEA stima che il rumore ambientale contribuisca a causare 48 000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche l’anno, oltre a 12000 decessi prematuri. Secondo le stime, 22 milioni di persone soffrirebbero di elevata irritabilità cronica e 6,5 milioni di gravi disturbi cronici del sonno; inoltre, il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di lettura in 12500 bambini in età scolare.
Quanti decibel disturbano il sonno?

Tra 30 e 40 decibel: aumentano i movimenti del corpo, i risvegli, i disturbi del sonno, l’eccitazione.

Quanti sono 35 decibel?

Un fruscio di foglie o un silenzio notturno corrispondono a 20-35 Decibel.

Come si può ridurre il rumore?

Il rumore si propaga attraverso pareti, soffitti etc grazie a micro-vibrazioni che permettono il propagarsi del suono.

Per questo, se il contesto abitativo lo permette, è molto importante isolare acusticamente la struttura, proteggendo e rivestendo le pareti, il soffitto ed il pavimento con materiali che bloccano la propagazione del rumore, come ad esempio la lana di vetro, il cartongesso, o il sughero.

Molto importante è inoltre isolare accuratamente le finestre, perché grandi aree vetrate fungono da punti di rimbalzo per il suono. È quindi consigliabile utilizzare infissi isolanti con materiali appropriati come il PVC con un doppio o triplo vetro.

ATTENZIONE: per l’abbattimento acustico degli infissi è necessario fare richiesta specifica al rivenditore poiché è necessario installare dei vetri specifici.

Trucchi economici per ridurre il rumore

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Tende

Una soluzione è quella di utilizzare tende pesanti, con queste infatti l’effetto di rimbalzo del suono causato dalla superficie vetrata verrà ridotto a seconda del tessuto utilizzato. Presso negozi specializzati è possibile trovare anche tende insonorizzanti, fatte di materiali progettati specificamente per bloccare il suono.

Tappeti e moquette

Un altro modo per ridurre il rumore è l’utilizzo di tappeti o moquette per coprire le superfici dure e piatte del pavimento, perché sono in grado di assorbire e attutire i suoni. Quando si scelgono i tappeti più spesso è il tessuto, maggiore è la resa dell’insonorizzazione.

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Chi decide di iniziare quest’anno i lavori sulla casa può beneficiare delle seguenti detrazioni fiscali:

– BONUS CASA (o Bonus Ristrutturazione), con scadenza 31 dicembre 2024
– BONUS MOBILI, con scadenza 31 dicembre 2023
– SUPERBONUS, con scadenza 31 dicembre 2023
– ECOBONUS, con scadenza 31 dicembre 2024

Vediamoli più nello specifico:

Bonus casa

i9ncentivi 2023 bonus casa

Il Bonus casa 2023, chiamato anche Bonus ristrutturazione, consiste in una detrazione fiscale del 50% con il limite di spesa di 96.000 € per unità immobiliare.

Lo puoi richiedere per lavori in casa o in mansarda a patto che l’immobile oggetto della ristrutturazione sia esistente e a destinazione residenziale, comprese eventuali pertinenze. Sono esclusi da questo incentivo gli immobili a destinazione non residenziale, come negozi, laboratori, uffici, ecc.

Per accedere a questa agevolazione fiscale è necessario possedere uno dei seguenti titoli edilizi:
  • Manutenzione straordinaria
  • Recupero, restauro e risanamento conservativo
  • Ristrutturazione

Inoltre, è necessario che il pagamento sia eseguito tramite bonifico bancario o postale “parlante” dove sarà necessario inserire il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione, il codice fiscale o partita Iva del beneficiario del pagamento e infine nella causale del bonifico inserire numero e data della fattura.

Bonus mobili

bonus mobili 2023

Collegato al BONUS CASA e alla rispettiva detrazione fiscale, il bonus mobili è la detrazione fiscale al 50% prevista per l’acquisto dei mobili nuovi e grandi elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di uno degli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Come per la ristrutturazione, anche per il bonus mobili è necessario eseguire un bonifico bancario o postale “parlante”. La novità riguarda il limite di spesa che è stabilito a 8mila euro per il 2023 e 2024.

Ecobonus

ecobonus 2023

Prorogato fino al 2024 anche l’ecobonus. Chi decide di migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile può fruire dell’ecobonus al 50% o 65%, a seconda dei lavori.

Nel dettaglio i lavori agevolabili sono:

  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione (50%)
  • Sostituzione, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, dello scaldaacqua tradizionale con uno scaldaacqua a pompa di calore (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale: con caldaie a condensazione di classe A + sistemi di termoregolazione evoluti o con apparecchi ibridi (pompa di calore integrata a caldaia a condensazione) (65%)
  • Acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione (65%)
  • Installazione di pannelli (collettori) solari per la produzione di acqua calda (65%)
  • Strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) (65%)
  • Finestre comprensive di infissi (50%)
  • Schermature solari (50%)
  • Riqualificazione energetica globale di edifici (65%)
  • Sostituzione di impianti esistenti con micro-cogeneratori (65%)
  • Dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione (building automation) (65%)
  • Interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali (65%)

Le condizioni:

– Se sostituisci serramenti in ambienti che delimitano il volume riscaldato dell’immobile, i nuovi serramenti devono avere delle particolari caratteristiche di isolamento termico come da Decreto interministeriale 26 giugno 2015 ed eventuali altre restrizioni ai valori delle norme regionali.

– Se i serramenti si trovano in locali comuni condominiali non riscaldati, la detrazione è consentita anche senza dare miglioramenti.

– L’Ecobonus 2023 ha due percentuali di detrazione; per la sostituzione dei serramenti prevede una detrazione fino al 50% applicabile per immobili esistenti di qualsiasi categoria catastale, mentre per tutti gli altri lavori elencati sopra la detrazione è al 65%.

A differenza del Bonus ristrutturazioni, l’Ecobonus può essere usufruito non solo per edifici a destinazione residenziale, ma anche commerciale come uffici, negozi, laboratori, ecc., l’importante è che siano dotati di impianto di riscaldamento.

Il Bonus ristrutturazioni, invece, è applicabile solo per immobili a destinazione residenziale, ma anche in stanze senza riscaldamento.

– E’ possibile beneficiare della detrazione fiscale dell’Ecobonus 2023 solo se la sostituzione o la modifica (ma non la nuova installazione) degli infissi apporterà un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile in termini di efficienza termica. Questa specifica è stata chiarita dalla risposta n. 524/2021 dell’agenzia delle entrate.

L’Ecobonus ti consente di recuperare in 10 anni dall’imponibile IRPEF fino al 50% delle spese detraibili sostenute per la sostituzione dei serramenti entro il 31 dicembre 2023. Il limite di spesa è di 120.000 €.

Anche per l’Ecobonus 2023 è possibile ottenere, in alternativa alle 10 rate annuali, la cessione del credito oppure lo sconto immediato in fattura.

Superbonus al 90%

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Se vuoi sostituire le finestre in contemporanea a lavori più pesanti nell’abitazione, è possibile approfittare del Super Ecobonus, che dal 2023 ha però una percentuale di detrazione al 90% e con parecchie novità.

Restano invariati i lavori principali o trainanti necessari (almeno uno dei tre) per poter usufruire dei Superbonus:

  • Lavori di isolamento su oltre il 25% dell’intonaco (compreso il tetto)
  • Lavori per ristrutturare impianti termici sostituendoli con altro sistema centralizzato ad alto risparmio energetico per case singole, a schiera o condominio
  • Lavori di riduzione del rischio sismico (super Sismabonus).

Se, in contemporanea con almeno uno di questi interventi principali o trainanti del Superbonus, si eseguono anche altri lavori di miglioramento energetico dell’abitazione, come la sostituzione delle finestre, anche le spese per questi lavori secondari (detti trainati) diventano detraibili al 90%.

Le restrizioni del 2023:

Dal 2023, però, ci sono delle restrizioni: i Superbonus sono richiedibili solo per i lavori svolti nella prima casa, inoltre deve essere rispettato il reddito di riferimento che ha un limite di 15.000 euro.

Il reddito di riferimento va calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente, dal contribuente, dal coniuge (o soggetto legato da unione civile, convivente, familiare), per il seguente numero:

– il contribuente vale 1
– se c’è un coniuge, o un soggetto legato da unione civile, o un convivente: va aggiunto +1
– se sono presenti altri familiari a carico: un altro familiare o figlio vale +0,5 mentre due familiari o figli valgono +1 infine se si hanno tre o più figli o familiari conviventi si calcola +2.

 

Le spese ammesse al Superbonus per gli infissi comprendono la fornitura, l’installazione di finestre, infissi, scuri, persiane, avvolgibili, vetrate, ovvero tutti i tipi di serramenti in grado di assicurare un miglioramento del rendimento energetico. Il massimo della spesa detraibile è 60 mila euro per unità abitativa.

Il Superbonus può essere applicato per la sostituzione degli infissi anche se c’è una variazione di posizione e di dimensioni, ma la superficie totale delle aperture nuove deve essere uguale o minore alla precedente. Il Superbonus non vale per una nuova installazione di infissi (tutti gli incentivi statali sui serramenti sono erogati per sostituzioni di vecchi infissi con altri dalle migliori prestazioni energetiche).

 

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Mai come oggi scegliere di sostituire gli infissi della propria abitazione è la decisione che può fare la differenza sia come comfort abitativo, sia come risparmio diretto sulla bolletta.

Il 25% del calore si disperde a causa degli infissi di vecchia generazione

Non tutti sanno che il 25% del calore prodotto dall’impianto di riscaldamento di una abitazione si disperde a causa degli infissi di vecchia generazione (es. infissi in legno a vetro singolo, infissi in alluminio a taglio freddo con vetro singolo ecc). tutto questo spreco va ad incidere notevolmente sulla bolletta per il riscaldamento (gas metano o altri combustibili) e mai come oggi con l’aumento sempre crescente del costo sulle bollette per il riscaldamento questo spreco incide notevolmente sulle nostre tasche.

Esiste una formula matematica, che non starò a citare perché servirebbe un articolo interno su questo argomento, per calcolare il risparmio energetico e quindi anche il risparmio economico che è possibile raggiungere con la sostituzione degli infissi.

In base alle statistiche elaborate è calcolato che il risparmio netto sulla bolletta è di circa 50€ per ogni infisso sostituito per ogni anno.

Quindi mi domando: stai ancora pensando se sia il caso di sostituire gli infissi?

Oltre a un notevole risparmio energetico e quindi economico, un altro buon motivo per sostituire infissi e serramenti è il comfort abitativo. La sostituzione dei vecchi serramenti con serramenti più innovativi e progettati con materiali di qualità, se poi abbinati a vetri doppi o tripli, consentono una schermatura dai rumori esterni, migliorando il benessere e il relax in casa.

Questo è possibile solo se l’installazione è realizzata a regola d’arte

Tutto questo è possibile solo se l’installazione degli infissi è realizzata a regola d’arte da personale addestrato e competente.

La posa è una cosa da professionisti che vale quanto l’infisso, per questo noi abbiamo scelto di formare i nostri tecnici attraverso corsi di posa clima in modo da poter certificare e garantire per 10 anni ogni nostro intervento, ma non è solo questo che fa la differenza, il nostro personale è dotata di grandissima esperienza maturata sul campo da oltre 30 anni.

E puoi usufruire delle detrazioni fiscali

A tutto questo va aggiunto che esistono gli incentivi fiscali al 110% o con sconto in fattura per il 50%.

Sostituzione di infissi;
● Sostituzione di persiane;
● Installazione di porte blindate;
● Tende da sole (se non sono esposte a nord)

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