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L’ ecobonus 50% termina nel 2024, non perdere gl incentivi!
Ecobonus 2024

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Ecobonus 2024

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Cos’è l’ecobonus?

L’ecobonus è l’agevolazione fiscale pensata per la riqualificazione energetica dell’immobile.
Questa misura è rivolta ai cittadini che svolgono lavori di efficientamento energetico sull’immobile di proprietà o su cui hanno un diritto reale, e prevede una una detrazione fiscale pari al 50% oppure al 65% (scontabile in 10 anni sulla dichiarazione dei redditi) in base alla tipologia di lavori svolti. In alcuni casi specifici l’agevolazione può anche raggiungere una percentuale maggiore.
L’obiettivo del Governo con l’introduzione di questi bonus è quello di:
  • Incentivare il settore dell’edilizia in Italia e tutto il suo indotto;
  • Superare l’utilizzo di combustibili fossili a vantaggio di fonti energetiche rinnovabili
Ad esempio:

Immagina di effettuare un intervento sulla tua abitazione di riqualificazione energetica e di spendere 10.000 euro iva compresa per la sostituzione di infissi: l’agevolazione ottenibile è quella del 50% della spesa sostenuta (5000,00 euro, ovvero il 50% di 10.000,00 €), che possono essere detratti come 500,00 € all’anno per 10 anni.

Quali sono gli edifici agevolabili?

Per ottenere l’agevolazione, gli edifici devono essere esistenti e iscritti al catasto (in qualsiasi categoria catastale).
L’intervento deve riguardare ambienti riscaldati, tranne per i pannelli solari termici, i generatori a biomassa e le schermature solari.

Per ottenere la detrazione legata all’Ecobonus è necessario che la fattura sia intestata al soggetto che ha un diritto reale sull’immobile.

Come avviene il pagamento?

Il pagamento dovrà essere eseguito tramite bonifico bancario o postale per RISPARMIO ENERGETICO il così detto bonifico parlante. Potrà essere eseguito da chiunque, NON è necessario che sia effettuato dall’intestatario della fattura.

All’interno del bonifico dovranno essere indicati:

  • CODICE FISCALE DEL BENEFICIARIO DELLA DETRAZIONE
  • PARTITA IVA DELLA DITTA CHE ESEGUIRA’ I LAVORI
  • NELLA CAUSALE NUMERO DELLA FATTURA, DATA DELLA FATTURA

E’ obbligatoria L’APE?

L’APE (attestato di prestazione energetica)  è obbligatoria per i seguenti interventi:

  • Sostituzione di finestre comprensive di infissi su unità immobiliari indipendenti;
  • Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaia a condensazione e messa a punto del sistema di distribuzione;
  • Acquisto e installazione di schermature solari;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati a biomassa.

Quali sono i documenti obbligatori?

Per beneficiare dell’Ecobonus occorre presentare la Comunicazione ENEA, fondamentale per tutte le opere di riqualificazione energetica. La Comunicazione dovrà essere trasmessa entro 90 giorni dal termine degli interventi e servirà appunto a far sapere che i lavori sono effettivamente conclusi. Al documento si dovranno allegare le certificazioni.

Utilizzare un finanziamento per pagare i nuovi infissi: Perché è così utile?

Pagare la metà degli infissi con finanziamento permette di detrarre ogni anno il 100% del costo reale. 

Vediamo un esempio:

superbonus 90% incentivi 2023

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Chi decide di iniziare quest’anno i lavori sulla casa può beneficiare delle seguenti detrazioni fiscali:

– BONUS CASA (o Bonus Ristrutturazione), con scadenza 31 dicembre 2024
– BONUS MOBILI, con scadenza 31 dicembre 2023
– SUPERBONUS, con scadenza 31 dicembre 2023
– ECOBONUS, con scadenza 31 dicembre 2024

Vediamoli più nello specifico:

Bonus casa

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Il Bonus casa 2023, chiamato anche Bonus ristrutturazione, consiste in una detrazione fiscale del 50% con il limite di spesa di 96.000 € per unità immobiliare.

Lo puoi richiedere per lavori in casa o in mansarda a patto che l’immobile oggetto della ristrutturazione sia esistente e a destinazione residenziale, comprese eventuali pertinenze. Sono esclusi da questo incentivo gli immobili a destinazione non residenziale, come negozi, laboratori, uffici, ecc.

Per accedere a questa agevolazione fiscale è necessario possedere uno dei seguenti titoli edilizi:
  • Manutenzione straordinaria
  • Recupero, restauro e risanamento conservativo
  • Ristrutturazione

Inoltre, è necessario che il pagamento sia eseguito tramite bonifico bancario o postale “parlante” dove sarà necessario inserire il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione, il codice fiscale o partita Iva del beneficiario del pagamento e infine nella causale del bonifico inserire numero e data della fattura.

Bonus mobili

bonus mobili 2023

Collegato al BONUS CASA e alla rispettiva detrazione fiscale, il bonus mobili è la detrazione fiscale al 50% prevista per l’acquisto dei mobili nuovi e grandi elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di uno degli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Come per la ristrutturazione, anche per il bonus mobili è necessario eseguire un bonifico bancario o postale “parlante”. La novità riguarda il limite di spesa che è stabilito a 8mila euro per il 2023 e 2024.

Ecobonus

ecobonus 2023

Prorogato fino al 2024 anche l’ecobonus. Chi decide di migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile può fruire dell’ecobonus al 50% o 65%, a seconda dei lavori.

Nel dettaglio i lavori agevolabili sono:

  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione (50%)
  • Sostituzione, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, dello scaldaacqua tradizionale con uno scaldaacqua a pompa di calore (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale: con caldaie a condensazione di classe A + sistemi di termoregolazione evoluti o con apparecchi ibridi (pompa di calore integrata a caldaia a condensazione) (65%)
  • Acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione (65%)
  • Installazione di pannelli (collettori) solari per la produzione di acqua calda (65%)
  • Strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) (65%)
  • Finestre comprensive di infissi (50%)
  • Schermature solari (50%)
  • Riqualificazione energetica globale di edifici (65%)
  • Sostituzione di impianti esistenti con micro-cogeneratori (65%)
  • Dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione (building automation) (65%)
  • Interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali (65%)

Le condizioni:

– Se sostituisci serramenti in ambienti che delimitano il volume riscaldato dell’immobile, i nuovi serramenti devono avere delle particolari caratteristiche di isolamento termico come da Decreto interministeriale 26 giugno 2015 ed eventuali altre restrizioni ai valori delle norme regionali.

– Se i serramenti si trovano in locali comuni condominiali non riscaldati, la detrazione è consentita anche senza dare miglioramenti.

– L’Ecobonus 2023 ha due percentuali di detrazione; per la sostituzione dei serramenti prevede una detrazione fino al 50% applicabile per immobili esistenti di qualsiasi categoria catastale, mentre per tutti gli altri lavori elencati sopra la detrazione è al 65%.

A differenza del Bonus ristrutturazioni, l’Ecobonus può essere usufruito non solo per edifici a destinazione residenziale, ma anche commerciale come uffici, negozi, laboratori, ecc., l’importante è che siano dotati di impianto di riscaldamento.

Il Bonus ristrutturazioni, invece, è applicabile solo per immobili a destinazione residenziale, ma anche in stanze senza riscaldamento.

– E’ possibile beneficiare della detrazione fiscale dell’Ecobonus 2023 solo se la sostituzione o la modifica (ma non la nuova installazione) degli infissi apporterà un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile in termini di efficienza termica. Questa specifica è stata chiarita dalla risposta n. 524/2021 dell’agenzia delle entrate.

L’Ecobonus ti consente di recuperare in 10 anni dall’imponibile IRPEF fino al 50% delle spese detraibili sostenute per la sostituzione dei serramenti entro il 31 dicembre 2023. Il limite di spesa è di 120.000 €.

Anche per l’Ecobonus 2023 è possibile ottenere, in alternativa alle 10 rate annuali, la cessione del credito oppure lo sconto immediato in fattura.

Superbonus al 90%

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Se vuoi sostituire le finestre in contemporanea a lavori più pesanti nell’abitazione, è possibile approfittare del Super Ecobonus, che dal 2023 ha però una percentuale di detrazione al 90% e con parecchie novità.

Restano invariati i lavori principali o trainanti necessari (almeno uno dei tre) per poter usufruire dei Superbonus:

  • Lavori di isolamento su oltre il 25% dell’intonaco (compreso il tetto)
  • Lavori per ristrutturare impianti termici sostituendoli con altro sistema centralizzato ad alto risparmio energetico per case singole, a schiera o condominio
  • Lavori di riduzione del rischio sismico (super Sismabonus).

Se, in contemporanea con almeno uno di questi interventi principali o trainanti del Superbonus, si eseguono anche altri lavori di miglioramento energetico dell’abitazione, come la sostituzione delle finestre, anche le spese per questi lavori secondari (detti trainati) diventano detraibili al 90%.

Le restrizioni del 2023:

Dal 2023, però, ci sono delle restrizioni: i Superbonus sono richiedibili solo per i lavori svolti nella prima casa, inoltre deve essere rispettato il reddito di riferimento che ha un limite di 15.000 euro.

Il reddito di riferimento va calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente, dal contribuente, dal coniuge (o soggetto legato da unione civile, convivente, familiare), per il seguente numero:

– il contribuente vale 1
– se c’è un coniuge, o un soggetto legato da unione civile, o un convivente: va aggiunto +1
– se sono presenti altri familiari a carico: un altro familiare o figlio vale +0,5 mentre due familiari o figli valgono +1 infine se si hanno tre o più figli o familiari conviventi si calcola +2.

 

Le spese ammesse al Superbonus per gli infissi comprendono la fornitura, l’installazione di finestre, infissi, scuri, persiane, avvolgibili, vetrate, ovvero tutti i tipi di serramenti in grado di assicurare un miglioramento del rendimento energetico. Il massimo della spesa detraibile è 60 mila euro per unità abitativa.

Il Superbonus può essere applicato per la sostituzione degli infissi anche se c’è una variazione di posizione e di dimensioni, ma la superficie totale delle aperture nuove deve essere uguale o minore alla precedente. Il Superbonus non vale per una nuova installazione di infissi (tutti gli incentivi statali sui serramenti sono erogati per sostituzioni di vecchi infissi con altri dalle migliori prestazioni energetiche).

 

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Con l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022 sono ufficiali le modifiche e le proroghe previste alle detrazioni fiscali, di seguito proponiamo in modo sintetico tutte le scadenze e le aliquote dei vari bonus confermati:

Superbonus 110

In base al tipo di beneficiario variano le aliquote e le scadenze. Vediamoli nel dettaglio:
  • Condomini ed edifici plurifamiliari: aliquota al 110%, scadenza al 31/12/2023
  • Condomini ed edifici plurifamiliari: aliquota al 70%, scadenza al 31/12/2024
  • Condomini ed edifici plurifamiliari: aliquota al 65%, scadenza al 31/12/2025
  • Persone fisiche: aliquota al 110%, SAL al 30% entro il 30/06/22, scadenza al 31/12/2022
  • IACP e cooperative di abitazione a proprietà indivisa: aliquota al 110%, SAL al 60% entro il 30/06/23, scadenza al 31/12/2023

Per SAL si intende lo stato di avanzamento dei lavori.

Il SAL è un documento che attesta l’avvenuta esecuzione di una certa quantità di opere e riporta i relativi importi da corrispondere all’impresa commissionata.

Ecobonus, sisma bonus, bonus facciate e al altri bonus edilizi

  • Ecobonus: aliquota dal 50 al 75%, scadenza al 31/12/2024
  • Bonus casa e sismabonus ordinario: aliquota dal 50 all’ 85%, scadenza al 31/12/2024
  • Bonus Facciate: aliquota al 60%, scadenza al 31/12/2022
Altri tipi di bonus:
  • Bonus Mobili art. con aliquota al 50%, limite di spesa di 10.000 euro, scadenza al 31/12/2022
  • Bonus Mobili art. con aliquota al 50%, limite di spesa di 5.000 euro, scadenza al 31/12/2024
  • Bonus Verde: aliquota al 36%, limite di spesa 5.000 euro, scadenza al 31/12/2024

Superbonus per i condomini fino al 2025, diverso per le villette

In breve: il calendario si sdoppia.

Per le villette c’è la proroga fino al 31 dicembre 2022 ma a giugno andrà completato almeno il 30% dei lavori.

Spetterà fino alla fine del 2023 il superbonus del 110% (con una riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025) per i lavori effettuati dai condomìni, sulle parti comuni condominiali e per quelli effettuati dai condòmini sui propri appartamenti.

Per le villette, invece, la proroga del superbonus del 110% fino al 31 dicembre 2022 è condizionata all’effettuazione di lavori per almeno il 30% dell’«intervento complessivo» entro il 30 giugno 2022.

Sono queste le principali novità contenute nella versione definitiva della legge di Bilancio 2022 in materia di superbonus.

Condomìni e proprietari unici

In particolare, il superbonus spetterà al 110% per le spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2023 (70% per il 2024 e 65% per il 2025), nei seguenti casi:

  • O per «gli interventi effettuati dai condomìni» sulle parti comuni condominiali;
  • O per gli interventi effettuati dal cosiddetto «unico proprietario» (edificio da 2 a 4 unità);
  • O per quelli «trainati» (oltre che quelli «trainanti», rari, ma possibili) effettuati dalle «persone fisiche sulle singole unità immobiliari del condominio ovvero dell’edificio dell’«unico proprietario» (come, ad esempio, la sostituzione delle finestre dei singoli appartamenti o la sostituzione della propria caldaia autonoma);
  • O per le Onlus, le organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione sociale (Aps);
  • O per la demolizione e ricostruzione di edifici, classificata tra le ristrutturazioni dal Testo unico dell’edilizia (articolo 3, comma 1, lettera d, dpr 6 giugno 2001, n. 380).

Vilette

Nelle unifamiliari, invece, il super bonus del 110%, in vigore per le spese sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022, può spettare «anche» per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati i lavori per almeno il 30% dell’«intervento complessivo» (in base al Sal e indipendentemente dal pagamento).

Non si parla del 30% dell’intervento complessivo «agevolato»: quindi, si dovrebbe fare riferimento
all’ammontare complessivo delle spese riferite all’intero intervento e non all’importo massimo di spesa ammesso alla detrazione, in sintonia con il calcolo del Sal del 30% necessario per effettuare l’opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura (risposte del 24 novembre 2021, n. 791 e del 9 novembre 2020, n. 538).

I lavori in edilizia libera evitano visti e asseverazioni di congruità

Non c’è obbligo di visto di conformità e di asseverazione dei prezzi per i lavori che ricadano nel perimetro dell’edilizia libera e per quelli che non superino l’importo complessivo di 10.000 euro.

Il dossier di Montecitorio spiega, infatti, come «non vi sia l’obbligo del rilascio del visto di conformità e delle relative asseverazioni/attestazioni, ai fini della fruizione dello sconto in fattura o della cessione del credito, per le opere, già classificate come “attività di edilizia libera” ai sensi del Testo unico edilizia (glossario edilizia libera)( infissi e serramenti rientrano nel glossario ) e della normativa regionale, e per gli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro», eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio.

Fa eccezione il bonus facciate, per il quale questa regola non si applica.

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Come funziona la cessione del credito?

La cessione del credito è un opportunità che lo stato ha dato ai cittadini per un risparmio istantaneo. Fino all’entrata in vigore di questa legge il risparmio energetico era applicato come detrazione del 50% della spesa sostenuta in 10 anni sulla dichiarazione dei redditi.

Quali interventi rientrano nell’ecobonus?

  • sostituzione infissi esterni (finestre, portefinestre, ecc.)
  • persiane o scuroni
  • avvolgibili
  • frangisole
  • porte blindate
  • tende da sole
Tutti questi interventi dovranno necessariamente andare a sostituire e migliorare materiale esistente, non sono ammesse nuove costruzioni, ampliamenti o nuovi fori.

Quali sono i massimali?

Il limite complessivo di spesa è € 120,000.

A partire da ottobre 2020 il governo ha inserito ulteriori restrizioni: per calcolare i massimali di spesa infatti, dovremo calcolare il totale dei metri quadri degli infissi e moltiplicarli per il prezzo al mq stabilito dalla nuova normativa.

Sono previsti € 650 al mq in caso di sostituzione di infissi, € 750 al mq in caso di sostituzione di infissi con chiusura oscurante (persiane, avvolgibili, scuroni) e € 230 al mq in caso di schermature solari. Questi sono i limiti per la nostra zona climatica (zona D).

Come si fa a cedere il credito?

Molto facilmente, da Centro Casa il cliente dovrà fornire solo:

• codice fiscale
• carta d’identità (non scaduti)
• visura catastale dell’immobile.

Gli altri documenti sono forniti da CENTRO CASA e sarà sufficiente sottoscriverli.

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